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Strumenti a fiato (pt.1) L'oboe

Strumenti a fiato (pt.1) L'oboe

Scopriamo questo strumento interessante.

In questo articolo, suddiviso in diverse puntate, cominceremo a parlare di strumenti a fiato partendo da un'introduzione sul modo di classificarli per poi presentare le caratteristiche di un primo esponente di questa vasta e importante famiglia: l'oboe.

Nella classificazione di Hornbostel-Sachs gli strumenti aerofoni sono divisi in due grandi classi: aerofoni liberi e aerofoni risonanti (strumenti a fiato veri e propri).

Per aerofoni liberi si intendono strumenti nei quali l’aria non è contenuta nello strumento e il suono viene generato direttamente da un'onda sonora che si propaga nell'aria circostante. Si pensi ad esempio al sibilo di una frusta o al suono generato da un oggetto fatto roteare velocemente. Di questa categoria fanno parte anche gli strumenti ad ancia libera come l’armonica a bocca, la fisarmonica, l’armonium.

La seconda grande tipologia di aerofoni è quella degli aerofoni risonanti, che costituisce quella degli strumenti a fiato veri e propri. Nella cultura occidentale gli strumenti vengono spesso indicati e classificati con le denominazioni storiche di ottoni e legni, denominazioni basate appunto sui materiali di costruzione utilizzati in tempi passati (si noti però che oggi questa stretta correlazione tra materiale e denominazione è venuta meno).

Nella macro famiglia dei legni troviamo: flauto e ottavino, clarinetto e clarinetto basso, sassofoni, oboe e corno inglese, fagotto.

Nella macro famiglia degli ottoni si annoverano: trombe e cornette, tromboni, tuba, bassotuba e flicorni, corno francese.


L'Oboe

L'oboe è uno strumento ad ancia doppia: i primi strumenti di questo tipo sono già rinvenibili nell’antichità sotto forma di ciaramelle e pifferi, noti soprattutto in Egitto, Cina, Arabia e Grecia. Lo strumento ad ancia doppia ha subito nel corso dei secoli notevoli evoluzioni: l’oboe odierno deriva dalla Ciaramella del XVII, strumento dal canneggio molto conico e dal timbro deciso e penetrante, quasi alla stregua di quello della tromba. Solo nel secolo successivo assume la forma che tutti oggi conosciamo: acquisisce grazia, le linee costruite al tornio sono ora sinuose ed eleganti, il timbro diventa molto più morbido e la gamma dinamica si stende notevolmente, diventando capace di emettere tutte le note della scala cromatica con una buona omogeneità timbrica, dalle note più gravi del registro a quelle più acute. Già con queste modifiche l’oboe si stacca dal suo progenitore e inizia una propria evoluzione. Nei secoli successivi vengono apportate ulteriori modifiche, vengono aggiunte chiavi (per facilitare passaggi e trilli) e implementati sistemi automatici di apertura delle chiavi (di particolare importanza quella del portavoce azionata con il pollice della mano sinistra).

Lo Strumento moderno è generalmente costruito in ebano o in grenadilla (un legno di origine africana oggi molto usato anche dai marchi più famosi soprattutto per via della sua compattezza, lavorabilità e della capacità di mantenere inalterate le dimensioni nel tempo). Meno utilizzati ma non meno preziosi sono legni come il palissandro, mentre le chiavi e le meccaniche sono in alpacca argentata, nichelata o dorata.


Estensione dell'oboe moderno

Usato prevalentemente in orchestre da camera e nelle orchestre sinfoniche, presenta un suono particolarmente evocativo, sensuale, dolce e raffinato, perfettamente valorizzato nei passaggi più lirici e intimi. L'espressività del suo timbro è senza rivali nella sua famiglia di riferimento.


La famiglia dell’Oboe comprende:

  • Oboe sopranino (musette) in Fa, una quarta sopra, ormai quasi in disuso
  • Oboe soprano in Do, lo strumento principale della famiglia
  • Oboe mezzosoprano (d'amore) in La, una terza minore sotto
  • Oboe contralto (corno inglese in Fa), una quinta sotto (ne è esistita una versione in Sol, una quarta sotto)
  • Oboe da caccia (contralto in Fa), una quinta sotto (è il corno inglese dell'epoca barocca, di forma ricurva)
  • Oboe da caccia (baritono in Do), un'ottava sotto l'oboe soprano
  • Heckelfono (tenore in Do), un'ottava sotto l'oboe soprano (strumento ad ancia doppia di cameratura larga affine all'oboe.


Nella prossima puntata: il Flauto