Forma e radius: facciamo un po’ di chiarezza
Una
componente davvero fondamentale dello strumento a corde è il manico (e
naturalmente la sua tastiera), zona particolarmente “calda”, poiché è lì che il
musicista entra in contatto intimo con il suo strumento. Un contatto talmente ravvicinato
e personale che, sebbene una dissertazione di natura tecnica sui manici e
tastiere sia assolutamente possibile e doverosa, una prescrizione su quale tipologia
sia meglio utilizzare in luogo di un’altra vorrebbe dire forzare e semplificare
una realtà che non può prescindere dai gusti e dalla sensibilità soggettiva del
musicista.
Da un punto di vista tecnico/costruttivo, sono due gli elementi che entrano in gioco quando parliamo di manici e tastiere:
- la forma (shape)
- il raggio di curvatura (radius)
Forma
(shape)
Quando si parla di forma (shape), ci si riferisce al tipo di curvatura della sezione del manico.
Questo tipo di curvatura viene indicato con una lettera, che ne stilizza appunto la forma. Ad esempio un V-shape indica una forma a cuneo, mentre una C-shape indica una curvatura molto più dolce.
Le forme più utilizzate sono la U-Shape,
D-Shape, C-Shape, V-Shape. La V-shape può a sua volta essere meglio specificata con l’aggettivo hard/medium/soft a seconda dell’inclinazione con cui i lati convergono verso il vertice della sezione. Il manico è naturalmente un elemento cruciale ai fini del feeling che lo strumento è in grado di trasmettere, e non esiste pertanto un’indicazione universale che possa prescindere dai gusti personali del chitarrista. Tuttavia è possibile affermare che i manici V-shape sono generalmente adottati su quelle chitarre dedicate ai generi dove la velocità di esecuzione soprattutto in fase solista è un fattore cruciale, come il metal.
Il Radius
La tastiera (fretboard) è la parte superiore del manico dove vengono inseriti i
fret ( barrette di metallo di diverse dimensioni) per ricavare i tasti, zona
deputata al diteggio. Parlando di tastiera entra in gioco il concetto di
radius, che indica il raggio di
curvatura della stessa. Rappresenta la sezione di un cerchio espressa in
pollici. A radius maggiori corrisponde un raggio di curvatura maggiore, che si
traduce in una tastiera più piatta. Viceversa, radius minori, cioè raggi di
curvatura inferiori, comportano tastiere più bombate. I radius più comuni sono 7.25″ – 9.5″ – 10″ – 12″ – 16″, ma si
può arrivare anche a radius di 20” o a tastiere completamente piatte (come
nelle chitarre classiche o alcune elettriche).
Le chitarre con radius maggiori (e quindi con una testiera
più piatta) sono quelle predilette dai chitarristi che necessitano di un’action
bassa, facilità di bending e velocità di esecuzione: per questo esse trovano
maggior utilizzo in generi come l’hard rock o il metal. A radius minori corrisponde
invece una maggior facilità di esecuzione degli accordi, con una corda che
dovrà però seguire la curvatura della tastiera e scontare un’action più alta.
Occorre
precisare subito che non è il radius in sé che determina la suonabilità di una
chitarra, quanto piuttosto la sua armonizzazione in un set-up generale che non
può prescindere da esso. In altri termini, il radius è il punto di partenza dal
quale impostare action e set-up generale della chitarra. Da questo set-up
dipenderà poi la resa generale dello strumento in termini di feeling, pulizia,
suonabilità, sustain, etc…Naturalmente entra poi in gioco il musicista, col suo
tocco, la sua sensibilità e il suo gusto: definire pertanto un radius ideale è
del tutto impossibile, e la stessa chitarra può risultare poco o molto
suonabile a seconda di chi la imbraccia.
A conclusione citiamo anche un’invenzione liuteristica che permette di avere
radius diversi lungo la stessa tastiera: il cosiddetto compound radius. Nelle chitarre dotate di questa doppia raggiatura
si ha un radius maggiore dal capotasto al 12° tasto per facilitare gli accordi,
e un radius minore dal 12° in poi per agevolare bending e assoli.
Il consiglio generale rimane comunque lo stesso: provare di
persona senza farsi suggestionare da classificazioni e dettagli tecnici!
Il truss rod (barra
di rinforzo)
Le corde generano naturalmente tensione sul manico: per
controbilanciarla e mantenere il manico nella giusta posizione e regolare
l’action (l’altezza delle corde), si utilizza il cosiddetto truss rod, o barra
di rinforzo. Come funziona? Si tratta di una barra filettata a tensione
regolabile inserita dentro il manico, che permette la correzione della
curvatura dello stesso (e di conseguenza della tastiera) agendo su un semplice
sistema dado-rondella. Questo sistema è presente nella quasi totalità dei
manici per chitarra elettrica e acustica, pur con diverse varianti, mentre è
solitamente assente in quelli per chitarra classica.
Riguardo alle soluzioni tecniche con cui un manico può essere congiunto al corpo rimandiamo all’articolo sui tipi body della puntata precedente.