Valutazione
del relief e regolazione del manico nella chitarra elettrica e acustica.
In questo articolo trovi informazioni
tecniche e dritte pratiche sulla regolazione dell'
asta tendi-manico, o truss-rod,
del manico della tua chitarra.
È opportuno aver letto e compreso il nostro articolo su manici e truss-rod Che cos'è il truss-rod? su questo stesso blog.
Dall'alto in basso: manico convesso, dritto, concavo.
Regolazione del manico: osservazione del
relief
Dando per certo che tu abbia letto il su
citato articolo
Che cos'è il truss-rod? dove si descrivono i tipi di manici e di
truss-rod, passiamo all'atto pratico.
Supponiamo di avere già da qualche tempo la
chitarra oggetto di regolazione, che questa monti una
muta di corde di spessore per noi abituale e abbia un setup generale che ci
consente di suonare. Questo vale anche per uno strumento nuovo che abbiamo
potuto provare personalmente prima dell'acquisto o uno strumento acquistato
online di cui il costruttore o il
rivenditore garantiscano
un
buon setup iniziale.
Come primo passo, verifichiamo se il nostro
manico è sufficientemente “dritto”. Sulla corda mi basso posizioniamo l'indice
sinistro al 1° tasto dopo il capotasto e il mignolo destro al primo tasto fuori
cassa, di solito il 16° o 17° sulle chitarre elettriche, il 14° o 12° sulle
acustiche. In pratica stiamo usando la corda come se fosse una riga tra due
tasti lontani sulla tastiera. Tenendo ferme le due dita che pigiano la corda,
saggiamo con l'indice destro o il pollice la
distanza tra corda e tasti,
detta
relief (rilievo), nella porzione di manico tra 7° e 8°
tasto. Possiamo ripetere l'operazione anche per porzioni più piccole, spostando
gli estremi pigiati per osservare parti più limitate del manico.
Applicando la pressione dell'indice destro al
centro della corda sentiremo la stessa battere lievemente sui tasti, ad esempio
tra il 5° e il 9°, e potremo così valutare quanto in quella zona il manico sia
dritto o curvo, nel senso di concavo. Nel caso il manico sia convesso, ovvero
curvato all'indietro, non sentiremo la corda battere, ma la stessa, una volta
premuta, poggerà su tutti o quasi i tasti in osservazione. In realtà, in caso
di manico convesso, dovremmo accorgerci del difetto senza neppure fare il test.
Suonando, dovremmo aver già notato problemi, da rumori di sbattimento sui
tasti, o
buzz, alla mancanza di intonazione, fino al blocco delle
corde sui tasti. In questi casi estremi è opportuno rivolgersi al proprio
liutaio di fiducia, anche se nell'articolo
Che cos'è il truss-rod? abbiamo visto che esistono truss-rod a
doppia azione
in grado di correggere anche manici curvi all'indietro.
Un secondo passo che si può fare – ma
richiede occhio ed esperienza – è osservare il manico come se stessimo puntando
un fucile, sia dalla paletta verso la base che al contrario. Se la deformazione
è consistente, vedremo la linea dei tasti
non seguire una linea retta,
ma curvarsi in un senso o nell'altro sotto le corde tese tra capotasto e ponte.
La curvatura a volte può essere anche spiacevolmente irregolare e riguardare
solo una parte del manico o solo un lato di esso, segnalando in questo caso una
sospetta torsione nel senso longitudinale: brutta faccenda ed è il caso di
rivolgersi al liutaio di fiducia.
Esistono specifiche certe?
Ora potremmo aprire una serie gigantesca di
considerazioni e suggerire dettami vari sull'altezza che dovremmo avvertire tra
la corda mi basso e la sommità dei tasti. Ogni casa costruttrice ha le sue
misure, o
specifiche, descritte in letteratura specializzata per ogni
modello di chitarra e variabili secondo modelli e classe degli strumenti, a
volte anche secondo i periodi di produzione. Una specifica Fender o Gibson di
alcuni decenni fa può essere più stringente di quella che oggi le stesse case
dichiarano per strumenti simili e repliche fabbricate con criteri più
economici.
Se passiamo alla liuteria, un bravo
artigiano ha solitamente
proprie specifiche più stringenti e
molto personalizzate, in base sia alla sua capacità nel realizzare lo strumento
che alle
richieste del suo cliente.
Giusto per dare qualche numero ufficiale, per
Strato e Tele sono indicati dal costruttore relief che variano tra 0,3 e 0,25
mm a seconda del
raggio di curvatura della tastiera (7”1/4 o 9"1/2),
misurati all'ottavo tasto con il mi basso pigiato come descritto.
L'importanza di un'ottima tastiera
In linea di massima, tanto più uno strumento
è di alto livello, tanto più dovrebbe essere accurata la
rifinitura della
tastiera
. Oggi vengono spesso utilizzate macchine controllate da computer (CNC:
Computerized Numerical Control
), che permettono in pochi minuti di ottenere
tastiere perfette o quasi, secondo l'accuratezza del macchinario e la
raffinatezza
del software di controllo
. Quando si costruiscono migliaia di strumenti al
mese, il tempo ha la sua importanza e il suo costo, ma le nuove tecniche di
costruzione danno vita a
chitarre sempre migliori anche nella fascia di
prezzo considerata economica.
Prima di dare qualche suggerimento di
massima, è quindi bene sapere che puntare a un'altezza delle corde sulla
tastiera contenuta non dipende solo dal truss-rod e dalle nostre capacità di
regolazione, ma prima di tutto dalla
qualità della posa e della finitura dei
tasti
. Non è raro che, regolando il manico ben dritto e quindi abbassando
molto le corde, si verifichino una serie di buzz dovuti a tasti non
perfettamente
posati e rettificati. In questi casi si deve tornare a una
situazione tollerabile dallo strumento o rivolgersi a un liutaio per un
intervento di non poco conto detto
dressing.
Non c'è solo questo però: la regolazione del
manico è infatti solo una parte della più articolata regolazione dell'
action
o azione
della chitarra. Questa operazione comporta anche l'intervento su
ponte, selle ed eventualmente anche capotasto. Torniamo su questo argomento in
un apposito articolo sul blog Soundsation. Per ora limitiamoci a rendere
ragionevolmente
dritto
il nostro manico.
Manico dritto sì, ma quanto?
Per alcuni esperti liutai il manico deve
essere
perfettamente dritto, o quasi. Di conseguenza la distanza
(relief) tra la corda premuta dal dito indice destro e i tasti centrali del
manico dovrebbe essere
vicina allo zero, quasi impercettibile. Detto tra
noi, a volte sostengono questo per mostrare quanto sono bravi... Comunque ciò è
possibile solo se la tastiera è perfetta e sono state fatte a regola d'arte le
altre regolazioni dell'action citate poco sopra.
Ricordo che in questo articolo ci interessa
solo capire come si regola la linearità relativa del manico, non come ottenere
uno strumento perfetto. Per un setup effettuato personalmente, facciamo pure
riferimento alle
misure suggerite sui manuali e sui siti dei
costruttori, considerando che:
- un manico più
lineare, con un relief minimale, facilita l'accompagnamento ad accordi, gli
assolo del jazz e del rock virtuosistico, la chord melody; inoltre la pressione
dei nostri polpastrelli sarà lieve e non causerà
piccole stonature nelle
note suonate
- un manico con un
certo relief al centro, quindi leggermente curvo, facilita le tecniche rock e
blues classiche, come il
bending. Le corde vibrano più liberamente e il
suono dello strumento ne guadagna qualcosa. La maggiore
pressione dei
polpastrelli
necessaria per premere la corda potrà tuttavia generare
stonature di qualche Hertz nelle note suonate.
E ora regoliamo il truss-rod!
Tante premesse per arrivare a un'operazione
in sé semplice:
girare in senso orario o anti-orario il dado di
regolazione del nostro tendi-manico! Verificata la rettilineità, se il relief è
troppo accentuato e il manico appare troppo concavo,
stringiamo il truss-rod
girando il dado o la testa dell'asta in senso orario, come fosse una vite.
Se il relief è insufficiente e il manico appare troppo dritto o addirittura
tendente al convesso,
allentiamo il truss-rod girando in senso
anti-orario.
Se stiamo operando su una chitarra tipo
Stratocaster vintage con accesso al truss-rod alla base del manico, bisogna
nell'ordine: allentare del tutto le corde, svitare le viti del tacco e
sollevare il manico, regolare il truss-rod prevedendo l'effetto risultante,
rimontare il manico e riaccordare. In caso servisse, allentare, smontare e
regolare di nuovo: buona fortuna! (Leo Fender non amava l'idea che i musicisti
regolassero da sé il manico). L'esperienza o il ricorso al liutaio aiuteranno a
non ripetere più volte l'operazione.
Fatta la regolazione, osservando dalla
paletta e dalla base, vedremo il manico adattarsi magicamente alle nostre
correzioni. In caso, è possibile aiutarlo un pochino con una
lieve pressione
delle mani
nel senso della correzione applicata. Attenzione, il più delle
volte sono sufficienti
piccoli aggiustamenti, dell'ordine di ¼ di giro o
meno, e sempre partendo da un
leggero movimento opposto prima di
procedere nel senso voluto.
La procedura descritta vale sia per le chitarre elettriche che acustiche,
sia per i punti di regolazione del truss-rod posti alla base del manico che
dietro il capotasto. E anche per i
bassi elettrici!
Attenzione: se il truss-rod risultasse
bloccato o molto duro,
non forziamo! Fermiamoci e ricorriamo all'aiuto
del liutaio.
Osservati gli effetti della regolazione dalle
estremità del manico, ripetiamo la prova saggiando con le dita
il mi
basso premuto al 1° e all'ultimo tasto fuori cassa
. Suoniamo ciò che ci è
abituale per capire se dal punto di vista esecutivo la situazione è migliorata
o peggiorata. Controllate se le corde
frustano, se i bending non sono
ostacolati, se il suono appare più o meno pieno e il
sustain è
sufficiente.
La regolazione del truss-rod va fatta per
tentativi e verifiche
, finché non avremo ottenuto un risultato accettabile.
Con un
calibro o uno spessimetro possiamo ulteriormente verificare la rispondenza
dell'altezza delle corde a vuoto alle specifiche
del costruttore, ma sempre
ricordando che la sola regolazione del manico non è sufficiente. Ricordiamo
inoltre che, se non dovessimo venirne a capo, il nostro liutaio di fiducia ci
aspetta sempre a braccia aperte. E dopo aver letto questo articolo, capiremo
meglio che cosa sta facendo sulla nostra chitarra.
In questo articolo abbiamo parlato di regolazione
del truss-rod, uno dei passi fondamentali per la
regolazione generale
dell'action della chitarra
. Trattiamo l'argomento in un apposito articolo
che trovi sul blog della Soundsation!
Fabrizio Dadò
Riferimenti
Dan Erlewine: Guitar Player
Repair Guide, 2
nd Edition (Miller Freeman Books, 1994)