Come regolare la distanza tra pickup
humbucking e corde della chitarra
In questo articolo trovi istruzioni e consigli sulla regolazione dell'altezza dei pickup della chitarra elettrica, con particolare riferimento ai modelli humbucker o humbucking. In un altro articolo del blog ci occupiamo dei pickup mono-bobina o single-coil.
Questa operazione è parte del setup o regolazione
generale della chitarra, che include argomenti trattati sul blog Soundsation, come l'action
e la compensazione delle ottave.
Prima di procedere è bene avere:
Accertato
questo, possiamo parlare di come regolare da sé i pickup humbucking agendo su
tutte le loro viti.
Magneti
e bobine
Un
pickup per chitarra elettrica è un trasduttore elettro-magnetico che
converte le vibrazioni delle corde in segnale elettrico. Semplificando, è un
insieme costituito da avvolgimenti (bobine di filo elettrico isolato),
calamite (magneti permanenti in materiale magnetizzabile come Ferro,
Nichel e Cobalto), eventuali espansioni polari e un contenitore.
Un
campo elettro-magnetico circonda la calamita, con le particelle
elettriche che viaggiano dal polo nord al polo sud della stessa. Quando
questo campo viene disturbato dai movimenti delle corde (che devono
essere in metallo per interagire), si induce una tensione elettrica che
varia al variare delle vibrazioni delle corde. Attraverso la bobina, i
potenziometri e la presa jack della chitarra, essa viene inviata
all'amplificatore per essere amplificata e trasformata in onde sonore.
È
quindi intuibile che l'interazione tra le corde e il pickup ha molto a
che fare con la distanza tra i due, oltre che con la forza e la forma
del campo elettro-magnetico.
I magneti più diffusi per costruire i pickup per chitarra elettrica sono in AlNiCo (Alluminio, Nichel, Cobalto e Ferro) nei suoi diversi gradi (II, III, IV, V) o ceramici (polveri di ossido di Ferro e ceramica di carbonato di Bario o Stronzio), anche detti in ferrite, più fragili ma economici da produrre. Si distinguono a vista per il loro colore scuro, mentre l'AlNiCo è brillante. Esistono anche calamite realizzate con l'apporto di materiali alternativi, come il Neodimio e il Samario, due Terre Rare della Tavola Periodica degli Elementi.
Che
cos'è un pickup humbucking?
Nell'articolo
del nostro blog sui pickup single-coil, formati da una singola bobina di filo
elettrico isolato e una o più calamite, abbiamo visto che essi sono facilmente
soggetti a captare rumori, in particolare l'interferenza (ronzio) delle
reti elettriche domestiche a 230V 50Hz (120V 60Hz negli USA e in altri paesi).
Questo
problema fu risolto con i pickup humbucking negli Anni '50, ma era già allo
studio dagli Anni '30 (Electro-Voice, Baldwin, Rickenbacker, Vega). Nel 1954 il
tecnico Seth Lover, che già aveva trovato una soluzione per il ronzio
negli amplificatori, si mise al lavoro su un pickup anti-ronzio (hum-bucking)
per chitarra elettrica. Il risultato fu il famoso P.A.F. (inizialmente PU 490,
con poli fissi), per il quale la Gibson richiese un brevetto nel 1955 (com'è
noto, la scritta “P.A.F.” sull'etichetta vuol dire “Patent Applied For”). La
proposta commerciale iniziò però solo nel 1957. Nello stesso periodo il tecnico
e fisarmonicista Ray Butts lavorava al pickup humbucking Filter'Tron per
la Gretsch, per il quale fu richiesto un brevetto nel 1957 (anche questo pickup
era un “Patent Applied For”).
La
soluzione proposta nel nuovo pickup humbucking Gibson era l'uso di due bobine
di filo – anziché una – collegate in serie, ma in opposizione di fase elettrica
e magnetica (poli e avvolgimenti contrapposti). L'interferenza proveniente da
luci e trasformatori viene virtualmente annullata dall'accoppiamento di tali
bobine. In questo passaggio si però perdono alcune frequenze, causando il
tipico suono meno brillante o più “caldo” degli humbucker rispetto ai
single-coil. L'uso di due avvolgimenti conferisce invece un maggiore livello
di uscita.
Tipi
di pickup humbucking
I pickup humbucking possono essere dei seguenti tipi:
- A
due bobine disposte affiancate (large
humbucker),
come nel progenitore Gibson P.A.F.
- A
due bobine sovrapposte per entrare nello spazio di un single-coil come nei
DiMarzio della serie HS (stacked humbucker) o nei Kingman
- In
entrambi i casi su descritti, le calamite sono a barra, disposte sotto
le bobine. Le viti o i cilindri o la lama che attraversano le bobine sono
espansioni polari, ma non mancano casi di large humbucker con dodici calamite
cilindriche verticali (vecchi Schecter Super Rock)
- Un
altro tipo di pickup humbucking nelle dimensioni di un single-coil, fa uso di
due sottili bobine affiancate ed espansioni a vite o a lama (rail humbucker)
- Non
mancano large humbucker con espansioni a vite su una bobina e una a lama
sull'altra (DiMarzio Megadrive) e mini-humbucker con due calamite immerse in
due bobine (Gibson Firebird)
- Dalla
metà degli Anni '70 esistono anche i pickup attivi (EMG e
successivamente altri marchi), dotati di un piccolo preamplificatore interno
a bassa impedenza. Sono molto efficienti e silenziosi, ma richiedono una batteria
da 9V per funzionare.
Partendo
da queste generiche categorie, nei decenni abbiamo assistito a tentativi di
ogni genere, mischiando tipi di bobine, calamite, espansioni polari, etc., con
l'aiuto dei macchinari CNC in grado di eseguire avvolgimenti molto
serrati con filo sottilissimo e lavorazioni impossibili negli Anni '50 e '60.
Sui pickup
e la loro evoluzione esistono ottimi testi a cui far riferimento (*).
Regolare
i pickup humbucking
Sembrerà
strano a molti, ma la regolazione degli humbucker, larghi o stretti che siano,
è un'operazione che si fa in gran parte a orecchio! Le case costruttrici
danno le loro specifiche circa la distanza tra i poli dei loro pickup e le
corde, solitamente facendo riferimento alle due corde mi. Ad esempio,
nel caso di un pickup Gibson, lasciamo le singole espansioni a vite nella
posizione in cui sono di serie, premiamo il mi basso all'ultimo tasto
della tastiera e iniziamo posizionando il pickup al ponte a circa 1,5 mm dalle
corde e quello al manico a circa 2,5 mm, grosso modo le indicazioni attuali
della casa.
Non preoccupiamoci dell'esattezza e cominciamo ad ascoltare le corde libere. Lasciamo libera la corda, abbassiamo di pochissimo il pickup al ponte – un quarto o mezzo giro di vite solitamente producono variazioni sensibili – e valutiamo il suono: è più spesso o più sottile? Ha più o meno armonici? È più brillante o più grave? È “arioso” o dà l'idea di essere “schiacciato”? È nitido o confuso?
Restando
sull'unità al ponte, proseguiamo per tentativi, tendenzialmente
abbassando il pickup, ma sempre di pochissimo, e ascoltiamo l'effetto. A un
certo punto avremo l'impressione che il suono si stia facendo “troppo” acustico
o sottile o indefinito; allora torneremo indietro nella regolazione fino a
ritrovare un punto esatto in cui il suono ci sembra “giusto”. Gli esperti usano
la definizione suono a fuoco (sweet spot), perché in effetti
stiamo ottimizzando l'interazione tra campo magnetico e vibrazioni della
corda, come se stessimo usando la messa a fuoco di un obiettivo ottico.
Questo
modo empirico di regolare l'altezza dei pickup vale per lo strumento in uso,
con quel pickup, quelle corde, per il nostro imprescindibile gusto e per il nostro
orecchio, che deve essere ben allenato.
Passiamo
al pickup al manico
Spesso
capita di vedere pickup humbucking quasi attaccati alle corde, con l'idea di
ottenere un suono più potente e con più bassi. In realtà si otterrà solo un
suono poco dinamico, schiacciato sulla fondamentale e spesso con
poco sustain, visto che la vibrazione della corda sarà limitata
dall'attrazione magnetica del pickup (pull).
Fatta
la regolazione del pickup più ostico, quello al ponte, possiamo passare a
quello al manico, che per la sua posizione, dove le corde vibrano
maggiormente, offre un suono più grosso e ricco a parità di distanza dalle
corde. Lo abbasseremo finché il livello del suono non sarà compatibile con
quello del pickup al ponte e non avvertiremo differenze di volume passando con
il selettore da uno all'altro. Non importa se si troverà molto più distante
dalle corde
rispetto al pickup al ponte.
Fatto
questo, potremo dedicarci a una regolazione più certosina, cercando la “messa a
fuoco” ottimale anche per il pickup al manico.
E
se i pickup sono tre, come su una SG
Custom style? La procedura è la stessa. Personalmente parto dal ponte, procedo
con il manico e finisco con il centrale.
Finezze
Il
metodo di regolazione descritto è indicato per chi abbia una certa esperienza.
Se non ci sente in grado di seguirlo, le misure indicate dai costruttori
possono essere prese per buone tout-court; oppure si può ricorrere a un
liutaio o un tecnico esperto.
A
volte si ottengono reazioni inaspettate. Se vogliamo più bassi, non
alziamo il pickup dal lato delle corde avvolte, ma abbassiamolo dal lato
cantini; e viceversa. Se il suono è troppo nasale al ponte, abbassiamo ancora
il lato corde avvolte; e così via.
Una
prova del 9 di una buona regolazione viene dall'ascolto delle posizioni intermedie
dello switch: se non sono tipiche e gradevoli, c'è qualcosa da rivedere
almeno per uno dei pickup.
Se
i pickup sono molto diversi, ad esempio il pickup al ponte è molto più potente
di quello al manico o del centrale, bisognerà accettare soluzioni di
compromesso: un'avvertibile differenza di volume o il sacrificio di un po'
della grinta del più potente.
Per
gli humbucker molto, molto potenti, le regolazioni possono essere meno attente
poiché spesso il suono del pickup prevale sulla natura della chitarra,
anche se alcuni disegni consentono un ragionevole contenimento del flusso
magnetico. Se gli avvolgimenti sono davvero poderosi (ad esempio, oltre i 12-13
kOhm di resistenza degli avvolgimenti), sarà difficile ottenere dal pickup più
acuti di quanti il progetto ne consenta. Provare una regolazione non troppo
vicina alle corde è consigliabile.
Allineamento
alle corde
Fatta
la regolazione di massima dei pickup humbucking, ci sono un paio di cose ancora
da considerare: allineamento alle corde ed espansioni polari a vite.
I
pickup di tipo large humbucker (e anche i single-coil soapbar) dovrebbero avere
un allineamento parallelo alle corde. Già, ma allineato a cosa? A quando le
corde sono libere o premute? E premute dove? Ecco che l'approssimazione insita
nella nostra chitarra emerge nuovamente con forza. Diamo come prevalente un allineamento
parallelo alle corde libere. Se il pickup presenta due sole viti sulla
cornice, potremmo doverla smontare e ricorrere a materiale riempitivo nella
cavità sotto di esso. Di solito si usano dei pezzetti di gommapiuma,
disposti in modo da favorire il posizionamento voluto.
Personalmente
trovo che le cornici a tre viti, ideali per questa regolazione,
dovrebbero essere adottate universalmente, repliche vintage escluse.
Un andamento parallelo può non essere desiderabile da tutti. Se vogliamo un carattere un po' meno humbucking, con un cenno di single-coil, lasciamo che il pickup stia un po' inclinato verso una delle bobine. Quale? Dipende dal genere di bobine: giudicate con il vostro orecchio!
È possibile che qualcosina cambi tra suoni puliti e suoni
distorti; non c'è nulla di male a fare un ritocchino a overdrive acceso.
Poli
ed espansioni polari
Gli
humbucker hanno quasi sempre sei espansioni a vite regolabili, con testa
a taglio o a brugola, e sei fisse sulla bobina interna. Le prime servono a equilibrare
il suono tra le corde, nel caso fossero evidenti delle differenze di
volume.
Suonate,
ascoltate, valutate e avvitate o svitate le espansioni polari finché le corde
non producono lo stesso volume. Partite dalla posizione di fabbrica in
cui si trovano le viti e cercate di seguire il raggio di curvatura della
tastiera e del ponte; di solito funziona.
Se
le calamite o le espansioni sono a vista e a lama, il problema non si pone; di
solito sono talmente potenti da rendere irrilevanti certe sfumature.
E
se le viti regolabili sono sei per bobina, quindi dodici in tutto? Be', buon
lavoro e buona fortuna!
Fabrizio
Dadò
(*) M.Milan, Pickups -
Centerstream Publishing, 2007
M.Milan/J.Finnerty,
The Gibson “P.A.F.” Humbucking Pickup - Centerstream Publishing, 2018.