Scegli il tuo paese e la tua lingua qui sotto

Il nostro sito Web utilizza i cookie. Puoi leggere la nostra Cookie Policy qui.
​Il setup della nostra chitarra (pt. 4) - L'intonazione delle ottave

​Il setup
della nostra
chitarra (pt. 4) - L'intonazione delle ottave

Istruzioni e consigli sulla regolazione dell'intonazione della chitarra elettrica.


Come regolare l'intonazione della chitarra

In questo articolo trovi istruzioni e consigli sulla regolazione dell'intonazione della chitarra elettrica (sulla chitarra acustica essa è compensata in fabbrica). Questa operazione fa parte del setup o regolazione generale della chitarra, che include argomenti trattati sul blog Soundsation, come la curvatura del manico e l'action.

Prima di procedere con la regolazione dell'intonazione è bene avere:

  • le corde che usiamo di solito montate e accordate
  • il manico regolato con un relief ragionevole
  • l'action regolata secondo il proprio gusto.

Accertato tutto questo, possiamo parlare di come regolare da sé l'intonazione agendo sulle selle del ponte.


Premessa

In molti si chiederanno come mai sia necessario regolare l'intonazione della propria chitarra. Non è già intonata quando la accordiamo? In realtà la chitarra (come il basso) non è uno strumento perfetto da questo punto di vista, né mai lo sarà. Infatti essa presenta un errore di intonazione dovuto alle posizioni dei tasti, fisse e uguali per tutte le corde nonostante esse siano di diverso spessore, tensione e fattura. L'errore viene “distribuito” sulla tastiera in modo da ottimizzare una sensazione di corretta intonazione, approssimando il cosiddetto temperamento equabile, ma senza essere perfettamente intonata in tutte le posizioni.

Ciò che noi accordiamo sono le corde suonate a vuoto, poi è necessario compensare per le differenti lunghezze delle sei o più corde pigiate sui diversi tasti. Intervengono nella questione: posa e finitura dei tasti, action, diametri, tiraggio, costruzione e qualità delle corde, tutti argomenti che potete trovare sul nostro blog.


Un cenno sulle scale

Due parole sulla scala dello strumento (non scala del manico o della tastiera, come spesso si dice): è la distanza tra il capotasto o il tasto zero (zero-fret) e il 12° tasto moltiplicata per 2. L'operazione teoricamente dovrebbe darci l'esatta lunghezza della corda dal capotasto al centro della sella sul ponte. In realtà non è così, perché, data la variabile posizione del ponte e delle sue selle, ogni corda ha in realtà una “sua” lunghezza per quello strumento, che consente l'emissione quanto più accurata possibile delle note suonate su ogni tasto. Si può prendere come riferimento la corda si (seconda), facendo in modo che la scala sia nominalmente esatta per essa e via via adattata sulle altre corde. Questo è utile, ad esempio, per trovare la corretta posizione dei ponti mobili sulle chitarre da jazz.

Le scale più diffuse sono:


Tra le scale diverse da queste citiamo qualche esempio:

  • 635 mm (25”), usata su PRS, Danelectro e resofoniche Dobro e National
  • circa 625 mm circa (24-19/32”), originale della Gretsch Country Gentleman
  • 596,9 mm (23-1/2”), molto corta, si trova sulla Gibson Byrdland
  • 609 mm (24”), altra scala molto corta che si trova sulla Fender Jaguar
  • 673,2 mm (26-1/2”) è la scala della maggior parte delle 7 corde

Ovviamente il numero di tasti non ha niente a che vedere con la scala di uno strumento, ma più è lunga la scala più i tasti sono distanziati tra loro a parità di numero.

Negli ultimi anni, a generare ulteriore confusione tra misure in millimetri e in pollici, si è diffusa l'abitudine dei costruttori a indicare la misura della scala con valori misti pollici/decimali. Ad esempio, la scala della citata Gretsch Country Gentleman oggi è indicata ufficialmente con 24.6”.


Un po' di geometria

Immaginate un triangolo rettangolo scaleno in cui l'ipotenusa sia rappresentata dalla corda tesa tra capotasto e ponte (la scala matematica dello strumento), il cateto più corto dall'altezza del ponte e il cateto più lungo dalla corda poggiata sui tasti (la scala effettiva dello strumento). Appare evidente che ipotenusa e cateto più lungo non hanno esattamente la stessa lunghezza, con tutte le conseguenze anche sui segmenti di corda determinati dai singoli tasti, per esempio quando suoniamo accordi misti con corde a vuoto e corde tastate. Quando si corregge l'intonazione di una chitarra non facciamo altro che cercare di compensare la differenza tra scala matematica e scala effettiva, ovvero tra la corda-ipotenusa e la corda-cateto. Faccio mia la definizione di alcuni autori (Franz Jahnel, Dan Erlewine*), indicandole rispettivamente come true scale e singing scale.



Chitarre a ponte fisso

La compensazione dell'intonazione non è necessaria sugli strumenti elettrici che adottano un ponte fisso wrap-around senza selle individuali, a volte con compensazione fissa. Nelle versioni moderne sono presenti anche due brugole per lo spostamento orizzontale.



Allo stesso modo, non è necessaria sulla gran parte degli strumenti acustici, sia folk che classici, che hanno il cosiddetto osso o ossicino o traversina fisso (saddle). Si tratta quasi sempre di chitarre molto ben costruite, in cui l'intonazione è garantita dal perfetto posizionamento del ponte o dell'osso e da eventuali compensazioni fisse per una o più corde, solitamente il si.


Tuttavia è bene specificare che l'abbassamento o l'innalzamento del ponte nella chitarra elettrica o dell'ossicino in quella acustica possono influenzare, seppur minimamente, l'intonazione predeterminata in fabbrica. Anche la sostituzione delle corde con altre diverse per spessore e tiraggio può comportare differenze nell'intonazione.

Sulle chitarre acustiche con osso fisso la compensazione dell'intonazione è tuttavia possibile e va affidata alla manualità di un liutaio.

Anche sulle elettriche a ponte fisso possiamo rivolgerci al liutaio o pensare di sostituire il ponte con un ricambio dotato di selle individuali regolabili.

Procediamo!

È arrivato il momento di procedere all'intonazione. Una volta accordata la chitarra, si controlla con l'accordatore elettronico cromatico se le note ottenute premendo le corde al 12° tasto equivalgono all'ottava di quelle delle corde suonate a vuoto.

Se stiamo intonando la corda si, ad esempio, dovremo avere parimenti un si un'ottava sopra al 12° tasto, ben intonato, né crescente né calante.

In caso di nota tastata al 12° tasto calante o crescente, agiremo con un cacciavite (a volte con una chiave a brugola) sulla vite che fa spostare sul ponte la sella su cui poggia la corda:

  • facciamo avanzare la sella se la nota ottenuta pigiando la corda al 12° tasto è calante (flat) rispetto alla corda a vuoto; in questo caso stiamo accorciando di fatto la lunghezza della corda: corda più corta, suono più acuto
  • facciamo arretrare la sella se la nota ottenuta pigiando la corda al 12° tasto è crescente (sharp), aumentando quindi la lunghezza della corda, fino a ottenere la corrispondenza per ciascuna corda: corda più lunga, suono più grave.


Allungando e accorciando la lunghezza della corda, l'intonazione di questa varierà, quindi tra una rilevazione e l'altra dell'ottava dovremo pazientemente riaccordare.

Quanto detto vale sia per i ponti fissi che per i ponti vibrato.

Attenzione: non cedete alla tentazione di fare questa operazione con la chitarra distesa orizzontalmente su un tavolo di lavoro. L'intonazione va compensata tenendo la chitarra come se la stessimo suonando. La gravità esercita la sua forza da 13,8 miliardi di anni, anche sulle corde.


Casi particolari

  • La Fender Telecaster con pontedi tipo vintage e chitarre di altre marche ad essa ispirate hanno una sola sella per una coppia di corde (vedi articolo Il setup della nostra chitarra - Pt.3 sul blog Soundsation): forse dovremo trovare una posizione di compromesso. I liutai e gli hobbisti più bravi riescono a modificare la posizione della sella a cilindro di quel tanto che serve. Per fortuna ci sono splendidi ponti per Telecaster con sei selle individuali o tre selle pre-formate allo scopo.


  • A volte, sulle chitarre con pickup single coil (soprattutto Stratocaster), capita di non riuscire a compensare l'intonazione delle corde avvolte, in particolare del mi basso. Quasi sempre il problema è il pickup al ponte troppo vicino alla corda. Soprattutto se è del tipo con calamite maggiorate o potenziate esercita un effetto cappio sulla corda, impedendole di vibrare liberamente. Basterà alzare un po' la corda o abbassare il pickup per eliminare il problema
  • Le chitarre classiche il più delle volte non hanno nemmeno un osso compensato in fabbrica. Questo vantaggio dipende dalla loro lunga scala e dalle corde in nylon, i cui spessori, tensioni e altezze sulla tastiera sono più uniformi.



Qualche consiglio

Per saggiare l'effetto del vostro operato, provate a suonare qualche accordo con note tastate e corde a vuoto intorno al 12° tasto: se la capacità di risuonare della chitarra è buona, più l'accordo è pieno, gradevole ed eufonico più l'intonazione è corretta.

Teniamo a mente che l'intonazione è più stabile e facile da compensare su chitarre con:

  • scala lunga
  • corde spesse e/o a tiraggio alto
  • con action bassa

D'altro canto l'intonazione è più difficile da compensare su chitarre con:

  • scala corta
  • corde molto sottili e/o a tiraggio basso
  • corde avvolte molto spesse
  • · action alta e/o molto differenziata da corda a corda

È facile capire perché sulle chitarre degli Anni '50, '40 e precedenti l'attenzione dei costruttori alla possibilità di regolare l'intonazione fosse minore o inesistente: le mute di corde leggere oggi abituali, come .010-.046 e .009-.042, erano ancora di là da venire.


Tentativi di miglioramento dell'intonazione

In chiusura, cito soluzioni interessanti – anche se di relativo successo – come il Buzz Feiten Tuning System e l'Earvana Compensated Tuning System, sostanzialmente modifiche del capotasto volte a migliorare la generale intonazione dello strumento, di cui però bisogna tener conto nell'accordatura.

In definitiva, per renderci la vita più semplice, non cambiamo troppo spesso le regolazioni della nostra chitarra e, una volta trovate le corde giuste, cerchiamo di sostituirle frequentemente usando lo stesso tipo e marca: una buona muta nuova è sempre il primo passo per una migliore intonazione!


Fabrizio Dadò

(*) F.Jahnel, Manual of Guitar Technology: The History and Technology of Plucked String Instruments - Bold Strummer Ltd, 1981

D.Erlewine, Guitar Player Repair Guide - Miller Freeman Books, 1990.