Come
regolare l'intonazione della chitarra
In questo articolo trovi istruzioni e consigli sulla regolazione dell'intonazione della chitarra elettrica (sulla chitarra acustica essa è compensata in fabbrica). Questa operazione fa parte del setup o regolazione generale della chitarra, che include argomenti trattati sul blog Soundsation, come la curvatura del manico e l'action.
Prima
di procedere con la regolazione dell'intonazione è bene avere:
- le
corde che usiamo di solito montate e accordate
- il
manico regolato con un relief
ragionevole
- l'action regolata secondo il proprio gusto.
Accertato
tutto questo, possiamo parlare di come regolare da sé l'intonazione agendo sulle
selle del ponte.
Premessa
In
molti si chiederanno come mai sia necessario regolare l'intonazione della
propria chitarra. Non è già intonata quando la accordiamo? In realtà la
chitarra (come il basso) non è uno strumento perfetto da questo punto di vista,
né mai lo sarà. Infatti essa presenta un errore di intonazione dovuto
alle posizioni dei tasti, fisse e uguali per tutte le corde nonostante esse
siano di diverso spessore, tensione e fattura. L'errore viene “distribuito” sulla
tastiera in modo da ottimizzare una sensazione di corretta intonazione, approssimando
il cosiddetto temperamento equabile, ma senza essere
perfettamente intonata in tutte le posizioni.
Ciò
che noi accordiamo sono le corde suonate a vuoto, poi è necessario
compensare per le differenti lunghezze delle sei o più corde pigiate sui
diversi tasti. Intervengono nella questione: posa e finitura dei tasti, action,
diametri, tiraggio, costruzione e qualità delle corde, tutti argomenti che potete trovare sul nostro blog.
Un
cenno sulle scale
Due
parole sulla scala dello strumento (non scala del manico o della
tastiera, come spesso si dice): è la distanza tra il capotasto o il tasto
zero (zero-fret) e il 12° tasto moltiplicata per 2. L'operazione
teoricamente dovrebbe darci l'esatta lunghezza della corda dal capotasto al
centro della sella sul ponte. In realtà non è così, perché, data la
variabile posizione del ponte e delle sue selle, ogni corda ha in realtà una
“sua” lunghezza per quello strumento, che consente l'emissione quanto più
accurata possibile delle note suonate su ogni tasto. Si può prendere come
riferimento la corda si (seconda), facendo in modo che la scala sia
nominalmente esatta per essa e via via adattata sulle altre corde. Questo è
utile, ad esempio, per trovare la corretta posizione dei ponti mobili sulle
chitarre da jazz.
Le
scale più diffuse sono:
- 628
mm (24-3/4”), tipica di quasi tutte le Gibson solid-body e semi-hollow (anche
se impercettibilmente variata nei decenni) e delle chitarre ad esse ispirate
- 647
mm (25-1/2”), utilizzata per quasi tutte le elettriche Fender e le chitarre ad esse ispirate, alcune chitarre da jazz Gibson e moltissime acustiche
- 660
mm, tipica delle chitarre classiche
Tra
le scale diverse da queste citiamo qualche esempio:
- 635
mm (25”), usata su PRS, Danelectro e resofoniche Dobro e National
- circa
625 mm circa (24-19/32”), originale della Gretsch Country Gentleman
- 596,9
mm (23-1/2”), molto corta, si trova sulla Gibson Byrdland
- 609
mm (24”), altra scala molto corta che si trova sulla Fender Jaguar
- 673,2
mm (26-1/2”) è la scala della maggior parte delle 7 corde
Ovviamente
il numero di tasti non ha niente a che vedere con la scala di uno strumento, ma
più è lunga la scala più i tasti sono distanziati tra loro a parità di numero.
Negli
ultimi anni, a generare ulteriore confusione tra misure in millimetri e in
pollici, si è diffusa l'abitudine dei costruttori a indicare la misura della
scala con valori misti pollici/decimali. Ad esempio, la scala della citata
Gretsch Country Gentleman oggi è indicata ufficialmente con 24.6”.
Un
po' di geometria
Immaginate
un triangolo rettangolo scaleno in cui l'ipotenusa sia rappresentata dalla
corda tesa tra capotasto e ponte (la scala matematica dello strumento),
il cateto più corto dall'altezza del ponte e il cateto più lungo dalla corda
poggiata sui tasti (la scala effettiva dello strumento). Appare evidente
che ipotenusa e cateto più lungo non hanno esattamente la stessa lunghezza, con
tutte le conseguenze anche sui segmenti di corda determinati dai singoli tasti,
per esempio quando suoniamo accordi misti con corde a vuoto e corde tastate.
Quando si corregge l'intonazione di una chitarra non facciamo altro che cercare
di compensare la differenza tra scala matematica e scala effettiva,
ovvero tra la corda-ipotenusa e la corda-cateto. Faccio mia la definizione di
alcuni autori (Franz Jahnel, Dan Erlewine*), indicandole rispettivamente come true
scale e singing scale.
Chitarre
a ponte fisso
La
compensazione dell'intonazione non è necessaria sugli strumenti elettrici che
adottano un ponte fisso wrap-around senza selle individuali, a volte con
compensazione fissa. Nelle versioni moderne sono presenti anche due brugole per
lo spostamento orizzontale.
Allo
stesso modo, non è necessaria sulla gran parte degli strumenti acustici, sia folk
che classici,
che hanno il cosiddetto osso o ossicino o traversina fisso (saddle).
Si tratta quasi sempre di chitarre molto ben costruite, in cui l'intonazione è
garantita dal perfetto posizionamento del ponte o dell'osso e da eventuali
compensazioni fisse per una o più corde, solitamente il si.
Tuttavia
è bene specificare che l'abbassamento o l'innalzamento del ponte nella
chitarra elettrica o dell'ossicino in quella acustica possono influenzare,
seppur minimamente, l'intonazione predeterminata in fabbrica. Anche la
sostituzione delle corde con altre diverse per spessore e tiraggio può
comportare differenze nell'intonazione.
Sulle
chitarre acustiche con osso fisso la compensazione dell'intonazione è tuttavia
possibile e va affidata alla manualità di un liutaio.
Anche
sulle elettriche a ponte fisso possiamo rivolgerci al liutaio o pensare di
sostituire il ponte con un ricambio dotato di selle individuali regolabili.
Procediamo!
È arrivato il momento di procedere all'intonazione. Una volta accordata la chitarra, si controlla con l'accordatore elettronico cromatico se le note ottenute premendo le corde al 12° tasto equivalgono all'ottava di quelle delle corde suonate a vuoto.
Se
stiamo intonando la corda si, ad esempio, dovremo avere parimenti un si
un'ottava sopra al 12° tasto, ben intonato, né crescente né calante.
In
caso di nota tastata al 12° tasto calante o crescente, agiremo con un
cacciavite (a volte con una chiave a brugola) sulla vite che fa spostare sul
ponte la sella su cui poggia la corda:
- facciamo
avanzare la sella se la nota ottenuta pigiando la corda al 12° tasto è calante
(flat) rispetto alla corda a vuoto; in questo caso stiamo accorciando di
fatto la lunghezza della corda: corda più corta, suono più acuto
- facciamo
arretrare la sella se la nota ottenuta pigiando la corda al 12° tasto è
crescente (sharp), aumentando quindi la lunghezza della corda, fino a
ottenere la corrispondenza per ciascuna corda: corda più lunga, suono più
grave.
Allungando
e accorciando la lunghezza della corda, l'intonazione di questa varierà, quindi
tra una rilevazione e l'altra dell'ottava dovremo pazientemente riaccordare.
Quanto
detto vale sia per i ponti fissi che per i ponti vibrato.
Attenzione:
non cedete alla tentazione di fare questa operazione con la chitarra distesa
orizzontalmente su un tavolo di lavoro. L'intonazione va compensata tenendo la chitarra come se la
stessimo suonando. La gravità esercita la sua forza da 13,8 miliardi di anni,
anche sulle corde.
Casi
particolari
- La Fender Telecaster con pontedi tipo vintage e chitarre di altre marche ad essa ispirate hanno una sola sella per una coppia di corde (vedi articolo Il setup della nostra chitarra - Pt.3 sul blog Soundsation): forse dovremo trovare una posizione di compromesso. I liutai e gli hobbisti più bravi riescono a modificare la posizione della sella a cilindro di quel tanto che serve. Per fortuna ci sono splendidi ponti per Telecaster con sei selle individuali o tre selle pre-formate allo scopo.
- A
volte, sulle chitarre con pickup single coil (soprattutto Stratocaster), capita
di non riuscire a compensare l'intonazione delle corde avvolte, in particolare
del mi basso. Quasi sempre il problema è il pickup al ponte troppo
vicino alla corda. Soprattutto se è del tipo con calamite maggiorate o
potenziate esercita un effetto cappio sulla corda, impedendole di
vibrare liberamente. Basterà alzare un po' la corda o abbassare il pickup per
eliminare il problema
- Le
chitarre classiche il più delle volte non hanno nemmeno un osso
compensato in fabbrica. Questo vantaggio dipende dalla loro lunga scala e dalle
corde in nylon, i cui spessori, tensioni e altezze sulla tastiera sono più uniformi.
Qualche
consiglio
Per
saggiare l'effetto del vostro operato, provate a suonare qualche accordo con
note tastate e corde a vuoto intorno al 12° tasto: se la capacità di risuonare
della chitarra è buona, più l'accordo è pieno, gradevole ed eufonico più
l'intonazione è corretta.
Teniamo
a mente che l'intonazione è più stabile e facile da compensare su
chitarre con:
- scala
lunga
- corde
spesse e/o a tiraggio alto
- con
action bassa
D'altro
canto l'intonazione è più difficile da compensare su chitarre con:
- scala
corta
- corde
molto sottili e/o a tiraggio basso
- corde
avvolte molto spesse
- ·
action
alta e/o molto differenziata da corda a corda
È
facile capire perché sulle chitarre degli Anni '50, '40 e precedenti
l'attenzione dei costruttori alla possibilità di regolare l'intonazione fosse
minore o inesistente: le mute di corde leggere oggi abituali, come .010-.046 e .009-.042, erano ancora di
là da venire.
Tentativi
di miglioramento dell'intonazione
In
chiusura, cito soluzioni interessanti – anche se di relativo successo – come il
Buzz Feiten Tuning System e l'Earvana Compensated Tuning System,
sostanzialmente modifiche del capotasto volte a migliorare la generale
intonazione dello strumento, di cui però bisogna tener conto nell'accordatura.
In
definitiva, per renderci la vita più semplice, non cambiamo troppo spesso le
regolazioni della nostra chitarra e, una volta trovate le corde giuste,
cerchiamo di sostituirle frequentemente usando lo stesso tipo e marca:
una buona muta nuova è sempre il primo passo per una migliore intonazione!
Fabrizio Dadò
(*)
F.Jahnel,
Manual of Guitar Technology: The History and Technology of Plucked
String Instruments - Bold Strummer Ltd, 1981
D.Erlewine,
Guitar Player Repair Guide - Miller Freeman Books, 1990.