1 - CHE COS'È IL TRUSS-ROD?
I
diversi tipi di manici e truss-rod nella chitarra elettrica e acustica.
In questo articolo trovi alcune notizie storiche e molte informazioni sul manico della tua chitarra, sul suo rapporto con le corde e sulla funzione dall'asta tendi-manico o truss-rod :
- A che cosa serve il tendi-manico o truss-rod
- Tipi di manici di
chitarra
- Primi truss-rod
- Tipi diversi di
truss-rod
- Punti di regolazione del truss-rod
Perché
i manici delle chitarre sono dotati di tendi-manico?
Come sappiamo, i manici delle chitarre
elettriche
, acustiche
a corde in metallo
e oggi, a volte, anche quelle classiche
a corde in nylon
sono dotati all'interno di un'asta tendi-manico (truss-rod
in Inglese). La sua regolazione consente di correggere la tendenza del manico
ad assumere un andamento eccessivamente curvo, concavo rispetto alla linea
retta delle corde tra capotasto e ponte, allontanandosi o avvicinandosi alle
stesse nella porzione centrale.
Queste
variazioni possono essere dovute a cambiamenti delle condizioni climatiche
dell'ambiente in cui si trova la chitarra. Freddo secco o umidità eccessiva non
favoriscono la stabilità del manico. Per questo sarebbe opportuno non lasciare
la chitarra vicina a fonti di calore o vapore, né appesa a un muro della stanza
a contatto con l'esterno.
Possono
sembrare attenzioni eccessive, ma si deve pensare che il manico della nostra
chitarra non è in condizioni di riposo, sta sempre lavorando. Una comune muta
light di
corde
per chitarra classica esercita sullo strumento, tra ponte e capotasto, una tensione
(o tiraggio)
di circa 6-7 kg. per corda, crescente dal mi basso al mi
cantino. In una muta in acciaio .010-.046 (light) per chitarra elettrica le
tensioni variano da circa 6 a oltre 10 kg per corda. Una muta per acustica folk
.013-.056 (medium) può superare gli 80 kg. totali di tensione!
La
forza esercitata varia secondo il materiale, la massa e lo
spessore delle
corde
, la scala dello strumento e l'accordatura.
Una stessa corda
plain, usata ad esempio come sol o si, ha nei due casi
un diverso tiraggio. Una stessa corda su una chitarra con scala da 24” ¾ ha un
tiraggio inferiore rispetto a una scala da 25” ½.
Diversi
tipi di manici
Si
capisce quindi che il manico della nostra chitarra accordata è già in partenza
un elemento potenzialmente stressato. Per fortuna madre natura ci ha donato
il
legno
, un materiale robusto, duraturo ed elastico se è di qualità, ben
stagionato e trattato. Teoricamente un manico costruito con una
laminazione
di legni
opportunamente disposti longitudinalmente dovrebbe essere più
stabile di uno fatto in un sol pezzo di legno. Allo stesso modo, un manico in
acero con la tastiera in acero incollata sopra dovrebbe essere più stabile di
un vero
maple-neck interamente ricavato da una sola tavola di
acero. In realtà non è così, esiste una notevole variabilità legata alla
specie, alla qualità, alla
stagionatura naturale o artificiale e alla
lavorazione dei legni.
Un
tempo la stagionatura artificiale in forno e oggi la tecnica della
torrefazione
(o roasting)
ad alta temperatura consentono di estrarre dal legno l'umidità residua,
migliorando la stabilità dei manici senza dover aspettare gli anni richiesti
dalla previa stagionatura naturale (per fare un esempio il celebre liutaio
James D'Aquisto usava legni stagionati da 9 a 12 anni). Molti costruttori hanno
inoltre provato nel tempo a proporre solidissimi manici in
materiali sintetici,
alcuni molto interessanti.
Primi
truss-rod
Inizialmente i manici di chitarra non avevano
un
truss-rod regolabile perché le corde erano in budello e seta ed
esercitavano una modesta tensione sulle chitarre (il nylon giunse nel 1948). Ai
primi del '900 arrivarono le
corde in acciaio e le cose cambiarono, ma
neanche molto tutto sommato. Si pensi che la Martin Guitars per le sue
acustiche, già da tempo dotate di robusta
incatenatura a X della tavola,
non si curò della questione fino agli Anni '20 del '900, quando adottò un
semplice
rinforzo in ebano inserito nel manico.
Nel tempo si passò a uno a T in acciaio
pieno
(T-bar) e poi a uno tubolare a sezione quadrata (square-bar)
nella seconda metà degli Anni '60. Erano tutti non regolabili, a tal punto la
casa era certa della qualità dei suoi manici! Il cedimento alla “novità”
rappresentata dal truss-rod regolabile, brevettato e introdotto stabilmente
dalla Gibson nel 1923, giunse per la Martin solo nel 1985!
Tipi di truss-rod
Il truss-rod regolabile più semplice e
diffuso è quello
ad azione singola (single action),
che corregge la flessione in avanti del manico (
concavità). Stringendo
un bullone a un'estremità del manico, si flette un'asta metallica inserita in
un canale curvo scavato nel manico. Tale flessione contrasta, quando serve, la
tensione delle corde se questa sollecita il manico fino a piegarsi e divenire
concavo sotto di esse.
Un altro tipo di truss-rod regolabile è
quello
a doppia azione (double action) o a doppia
espansione
o a due vie. Consta di due aste inserite in un canale dritto e
permette di correggere sia una eccessiva concavità che una eventuale
convessità
(flessione all'indietro), situazione quest'ultima di difficile soluzione e
alquanto innaturale per un buon manico che non abbia subito stress particolari.
È meno apprezzato e diffuso del single action perché molti musicisti
attribuiscono una cattiva influenza sul suono alla
considerevole massa
metallica
, sebbene ne esistano versioni con una sola asta come il Fender Bi-Flex.
Altre soluzioni viste nei decenni sono quelle
dei doppi truss-rod ad azione singola di Rickenbacker e Guild (12 corde) per
regolare separatamente il manico sul lato delle corde avvolte e su quello dei
cantini.
Dove si regola il truss-rod?
Il punto di accesso alla regolazione del
truss-rod può essere posizionato alla base del manico (ad esempio Fender
vintage, nel qual caso il manico va smontato per scoprire l'accesso) o sulla
paletta (
repliche
Stratocaster
® e ispirazioni
Les Paul
® moderne, etc.), dietro il capotasto. In qualche caso si sono
viste soluzioni alternative, come sul lato inferiore del tacco del manico
(Yamaha RGX TT) o sotto palette di foggia particolare (Parker Fly).
Generalmente il punto di regolazione è il
terminale filettato dell'asta stessa con testa a croce, oppure un dado con
testa esagonale o cilindrica forata o con incasso a brugola. In ogni caso è
bene avere sempre
la chiave giusta, a passo metrico (produzioni
europee e asiatiche) o
anglo-sassone (produzioni statunitensi), per non
rovinare questo essenziale elemento della chitarra.
Bene, ne sappiamo abbastanza per pensare di
fare la nostra prima
regolazione del manico. In un nuovo articolo ci
occuperemo della valutazione della
distanza delle corde dai tasti, delle
specifiche consigliate e dell'intervento sul truss-rod!
Fabrizio Dadò
Riferimenti
https://tension.stringjoy.com/
https://www.daddario.com/globalassets/pdfs/accesso...